dichiarare tasse trading

Come dichiarare i guadagni del trading online [guida fiscale]

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Ricordo ancora la prima volta che ho dovuto dichiarare i miei guadagni da trading. Ero davanti al computer, con l’estratto conto del broker in una mano e una marea di dubbi nella testa. Quale quadro devo compilare? Come si calcolano le plusvalenze? E se ho perso soldi invece di guadagnarli?

Negli anni, ho imparato che dichiarare correttamente i guadagni del trading non è così complicato come sembra, basta sapere cosa fare. In questa guida completa ti spiego passo dopo passo come dichiarare i tuoi guadagni da trading online, quali quadri compilare, come calcolare le tasse e come evitare errori che potrebbero costarti caro 📋.

💰 Quando sei obbligato a dichiarare i guadagni da trading

Prima di tutto, chiariamo subito una cosa fondamentale: non sempre sei obbligato a dichiarare i guadagni da trading. Dipende dal tipo di broker che usi.

🏦 Con broker italiani in regime amministrato: NON devi dichiarare

Se operi con un broker italiano che ha scelto il regime amministrato (come Fineco, Directa, Banca Sella), il broker agisce come sostituto d’imposta. Questo significa che:

  • Il broker calcola automaticamente le tasse su ogni operazione
  • Trattiene il 26% sulle plusvalenze alla chiusura di ogni trade
  • Versa le imposte all’Agenzia delle Entrate al posto tuo
  • Tu non devi fare nulla in dichiarazione dei redditi

In questo caso, sei completamente esonerato dagli obblighi dichiarativi per il trading.

🌍 Con broker esteri o regime dichiarativo: DEVI sempre dichiarare

Se invece operi con broker esteri (eToro, Interactive Brokers, XTB, Trade Republic, ecc.) o hai scelto volontariamente il regime dichiarativo con un broker italiano, sei obbligato a dichiarare:

  • Sempre il conto estero nel quadro RW (monitoraggio fiscale) anche se non hai fatto operazioni
  • I guadagni realizzati nei quadri RT e RM se hai avuto plusvalenze o redditi
  • Anche le perdite (minusvalenze) per poterle recuperare negli anni successivi

L’obbligo esiste indipendentemente dall’importo investito o dal fatto che tu abbia prelevato o meno i soldi dal conto.

📊 I tre tipi di redditi da trading

Nel mondo del trading puoi generare tre tipologie diverse di redditi, e ognuna ha una tassazione e un quadro specifico da compilare. È fondamentale capire le differenze.

1️⃣ Redditi diversi di natura finanziaria (Capital Gain)

Sono le plusvalenze generate dalla compravendita di strumenti finanziari. La differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto.

Dove si dichiarano: Quadro RT

Tassazione: 26% (12,5% per titoli di Stato italiani)

Esempi:

  • Compro azioni Apple a 150$ e le rivendo a 180$ → Plusvalenza di 30$
  • Compro Bitcoin a 30.000€ e lo rivendo a 35.000€ → Plusvalenza di 5.000€
  • Trading su CFD, Forex, futures
  • Vendita di ETF, obbligazioni corporate

2️⃣ Redditi di capitale

Sono i proventi passivi che ricevi senza vendere nulla, generati dal semplice possesso di strumenti finanziari.

Dove si dichiarano: Quadro RM

Tassazione: 26% fisso (12,5% per titoli di Stato italiani)

Esempi:

  • Dividendi da azioni
  • Cedole da obbligazioni
  • Interessi attivi sul conto trading
  • Proventi da ETF armonizzati
  • Rendimenti da conti deposito

Differenza importante: Nel quadro RM non puoi compensare perdite con profitti. Ogni reddito è tassato singolarmente al 26%.

3️⃣ Altri redditi diversi

Redditi particolari che non rientrano nelle categorie precedenti.

Dove si dichiarano: Quadro RL

Esempi:

  • Plusvalenze da fondi non armonizzati
  • Bonus e incentivi da piattaforme di social trading
  • Redditi da staking di criptovalute

📋 I quadri da compilare nella dichiarazione dei redditi

Ora entriamo nel dettaglio pratico. Se hai un conto trading estero in regime dichiarativo, devi presentare il Modello Redditi PF (ex Unico) e compilare fino a 3 quadri diversi.

📄 Quadro RW – Monitoraggio fiscale (OBBLIGATORIO)

Il quadro RW è sempre obbligatorio se hai un conto presso un broker estero, anche se:

  • Non hai fatto nessuna operazione durante l’anno
  • Hai solo minusvalenze (perdite)
  • Il saldo è inferiore a 5.000€
  • Non hai prelevato nulla dal conto

Serve per il monitoraggio fiscale delle attività finanziarie detenute all’estero e per calcolare l’IVAFE (imposta patrimoniale).

Cosa indicare nel quadro RW:

  • Colonna 1: Codice 1 (titolo di proprietà)
  • Colonna 2: Codice Stato estero (es. US = USA, GB = Regno Unito)
  • Colonna 3: Codice 14 per conti trading (attività finanziarie)
  • Colonna 5: Quota di possesso (100% se sei l’unico intestatario)
  • Colonna 7: Valore iniziale del conto al 1° gennaio
  • Colonna 8: Valore finale del conto al 31 dicembre
  • Colonna 10: Giorni di detenzione (365 se hai tenuto il conto tutto l’anno)
  • Colonna 14: Codice 3 se hai compilato il quadro RT, codice 2 se hai compilato RM

IVAFE da pagare:

L’IVAFE è un’imposta patrimoniale pari allo 0,2% annuo calcolata sul valore medio del conto. Si calcola così:

IVAFE = (Valore iniziale + Valore finale) / 2 × 0,2% × (giorni/365)

Esempio: Se il tuo conto aveva 10.000€ a gennaio e 15.000€ a dicembre:

IVAFE = (10.000 + 15.000) / 2 × 0,2% = 12.500 × 0,002 = 25€

📈 Quadro RT – Plusvalenze e Minusvalenze

Il quadro RT si compila solo se hai realizzato plusvalenze o minusvalenze dalla compravendita di strumenti finanziari.

Importante: Le plusvalenze si tassano solo quando realizzi il guadagno, cioè quando chiudi la posizione. Se hai azioni in profitto ma non le hai vendute, non devi dichiarare nulla.

Come si compila il quadro RT – Sezione II:

  • Rigo RT21: Totale dei corrispettivi di vendita (quanto hai incassato dalle vendite)
  • Rigo RT22: Totale dei costi di acquisto (quanto hai pagato per comprare)
  • Rigo RT23: Differenza = Plusvalenza o Minusvalenza (RT21 – RT22)
  • Rigo RT24: Minusvalenze degli anni precedenti da compensare (se ne hai)
  • Rigo RT26: Plusvalenza netta tassabile (RT23 – RT24)
  • Rigo RT27: Imposta dovuta = RT26 × 26%
  • Rigo RT29: Imposta da versare (uguale a RT27)

Esempio pratico:

  • Ho venduto azioni per un totale di 50.000€ (RT21)
  • Le avevo comprate per 42.000€ (RT22)
  • Plusvalenza: 50.000 – 42.000 = 8.000€ (RT23)
  • Ho minusvalenze pregresse di 2.000€ da compensare (RT24)
  • Plusvalenza netta: 8.000 – 2.000 = 6.000€ (RT26)
  • Imposta: 6.000 × 26% = 1.560€ da pagare (RT27 e RT29)

💵 Quadro RM – Redditi di capitale

Il quadro RM si compila se hai percepito dividendi, interessi o cedole da broker esteri.

Come si compila – Sezione III-B (Rigo RM31):

  • Colonna 1: Codice del tipo di reddito (es. A per dividendi)
  • Colonna 2: Codice dello Stato estero
  • Colonna 3: Ammontare lordo percepito
  • Colonna 4: Eventuali imposte pagate all’estero (credito d’imposta)
  • Colonna 5: Imposta sostitutiva italiana dovuta (26%)

Esempio pratico:

  • Ho ricevuto 500€ di dividendi da azioni USA
  • Gli USA hanno trattenuto il 15% (75€) come ritenuta alla fonte
  • Devo pagare in Italia: 500 × 26% = 130€
  • Posso detrarre i 75€ già pagati negli USA
  • Imposta finale da pagare in Italia: 130 – 75 = 55€

🧮 Come calcolare le plusvalenze: esempi pratici

Calcolare le plusvalenze sembra complicato, ma seguendo il metodo corretto diventa più semplice. Ti mostro come faccio io.

📊 Metodo LIFO (Last In First Out)

In regime dichiarativo si usa il metodo LIFO: le azioni comprate per ultime sono considerate vendute per prime.

Esempio pratico:

  • Gennaio: Compro 100 azioni Apple a 150$ = 15.000$
  • Marzo: Compro altre 50 azioni Apple a 160$ = 8.000$
  • Maggio: Vendo 50 azioni Apple a 180$ = 9.000$

Con il metodo LIFO, le 50 azioni vendute sono quelle comprate a marzo (le ultime):

  • Costo di acquisto: 50 × 160$ = 8.000$
  • Ricavo di vendita: 50 × 180$ = 9.000$
  • Plusvalenza: 9.000 – 8.000 = 1.000$
  • Tasse da pagare: 1.000 × 26% = 260$

💱 Gestione del cambio valuta

Se operi in valute estere (dollari, sterline, ecc.), devi convertire tutto in euro usando il cambio ufficiale della Banca d’Italia al momento dell’operazione.

La maggior parte dei broker fornisce già i report con le conversioni in euro, semplificando molto il lavoro.

➕ Compensazione plusvalenze e minusvalenze

In regime dichiarativo puoi compensare tutte le plusvalenze con tutte le minusvalenze dell’anno fiscale, anche se realizzate su conti diversi.

Esempio:

  • Conto A (eToro): +5.000€ di plusvalenze
  • Conto B (Interactive Brokers): -2.000€ di minusvalenze
  • Risultato finale: 5.000 – 2.000 = 3.000€
  • Tasse da pagare: 3.000 × 26% = 780€

Senza compensazione avresti pagato 5.000 × 26% = 1.300€!

📅 Riporto delle minusvalenze

Se in un anno hai solo minusvalenze (perdite), non devi pagare tasse. Ma è fondamentale dichiararle comunque, perché puoi utilizzarle per compensare profitti nei 4 anni successivi.

Esempio:

  • 2024: Perdo 3.000€ → Tasse: 0€ (ma dichiaro la perdita)
  • 2025: Guadagno 5.000€ → Posso compensare con i 3.000€ di perdita del 2024
  • Base imponibile 2025: 5.000 – 3.000 = 2.000€
  • Tasse 2025: 2.000 × 26% = 520€ invece di 1.300€!

💳 Come e quando pagare le tasse

Dopo aver compilato la dichiarazione, devi effettivamente pagare le imposte. Ecco come fare.

📅 Scadenze

Le imposte calcolate nella dichiarazione dei redditi vanno pagate entro il 30 giugno dell’anno successivo.

Esempio:

  • Guadagni realizzati nel 2024
  • Dichiarazione presentata tra aprile e ottobre 2025
  • Pagamento entro il 30 giugno 2025

💰 Modello F24

Il pagamento avviene tramite modello F24, che puoi compilare:

  • Online sul sito dell’Agenzia delle Entrate
  • Tramite la tua banca online
  • Tramite il tuo commercialista

Codici tributo principali:

  • 1100: Imposta sostitutiva 26% su plusvalenze (quadro RT)
  • 1102: Imposta sostitutiva 12,5% su titoli di Stato
  • 4043: IVAFE (imposta patrimoniale 0,2%)
  • 1101: Imposta 26% su redditi di capitale (quadro RM)

📆 Possibilità di rateizzazione

Se l’importo da pagare è elevato, puoi rateizzare il pagamento applicando degli interessi. Personalmente preferisco pagare tutto in un’unica soluzione per evitare interessi.

📝 Procedura pratica: passo dopo passo

Ecco la procedura completa che seguo ogni anno per dichiarare i miei conti trading.

Step 1: Raccogliere i documenti (Gennaio-Febbraio)

  • Scarica l’estratto conto annuale da ogni broker
  • Scarica il report fiscale o “tax report” se disponibile
  • Salva la certificazione di eventuali dividendi percepiti
  • Conserva la certificazione di minusvalenze pregresse (se ne hai)

Step 2: Calcolare i dati (Febbraio-Marzo)

Puoi farlo in due modi:

A) In autonomia (se sei pratico di Excel):

  • Crea un foglio Excel con tutte le operazioni
  • Calcola plusvalenze e minusvalenze
  • Somma tutti i redditi di capitale
  • Calcola l’IVAFE sul valore medio del conto

B) Con un servizio specializzato (consigliato):

Servizi come TasseTrading o Dichiarativo Facile elaborano automaticamente i tuoi estratti conto e ti forniscono i facsimile dei quadri già compilati. Costano tra 100€ e 300€ ma ti fanno risparmiare ore di lavoro e riducono drasticamente il rischio di errori.

Step 3: Compilare la dichiarazione (Aprile-Maggio)

Accedi all’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate:

  1. Entra con SPID o CIE
  2. Vai in “Dichiarazione dei redditi”
  3. Seleziona “Redditi PF aggiuntivo” (se hai già fatto il 730)
  4. Compila i quadri RW, RT e RM con i dati calcolati
  5. Controlla tutto più volte
  6. Invia la dichiarazione

Step 4: Pagare le imposte (Giugno)

  1. Compila il modello F24 con i codici tributo corretti
  2. Paga entro il 30 giugno
  3. Conserva la ricevuta di pagamento

⚠️ Errori comuni da evitare

Negli anni ho visto (e commesso!) molti errori. Ecco i più comuni che devi assolutamente evitare.

❌ Non dichiarare il conto estero

Molti pensano che se non hanno guadagnato o se il saldo è basso non serve dichiarare. SBAGLIATO. Il quadro RW è obbligatorio sempre, anche con saldo zero.

Sanzioni: Dal 3% al 15% del valore non dichiarato, più sanzioni penali nei casi gravi.

❌ Non dichiarare le minusvalenze

Se hai perso soldi, molti pensano “tanto non pago tasse, non dichiaro nulla”. Errore! Se non dichiari le minusvalenze, non potrai utilizzarle per compensare i profitti futuri.

❌ Usare il cambio sbagliato

Devi usare il cambio ufficiale della Banca d’Italia al momento dell’operazione, non quello del broker o quello che ti pare.

❌ Dimenticare i dividendi

I dividendi vanno sempre dichiarati nel quadro RM, anche se sono pochi euro. Non guardare solo le plusvalenze!

❌ Confondere plusvalenze con saldo del conto

Le plusvalenze si calcolano sulle operazioni chiuse, non sul saldo totale del conto. Se hai azioni in portafoglio non vendute, anche se in profitto, non vanno dichiarate.

💼 Vale la pena affidarsi a un commercialista?

Questa è una domanda che mi fanno spesso. La mia risposta è: dipende.

✅ Fallo da solo se:

  • Hai fatto pochissime operazioni (meno di 10-20)
  • Hai un solo broker
  • Ti senti sicuro con Excel e calcoli fiscali
  • Hai tempo da dedicarci

✅ Affidati a un professionista se:

  • Hai fatto molte operazioni (100+)
  • Hai più conti trading presso broker diversi
  • Operi con derivati complessi (opzioni, futures)
  • Hai anche criptovalute da dichiarare
  • Non vuoi rischiare errori

💰 Costi

  • Servizi online specializzati: 100-300€
  • Commercialista tradizionale: 300-600€
  • Commercialista + situazioni complesse: 600-1.000€+

Personalmente uso un servizio online specializzato (TasseTrading) che costa circa 200€ all’anno. Mi fornisce i quadri già compilati e so che tutto è calcolato correttamente secondo la normativa italiana.

🔍 Casi particolari

💎 Criptovalute

Le criptovalute hanno regole particolari:

  • Vanno dichiarate nel quadro RW con codice 21
  • Le plusvalenze si tassano solo se superi 2.000€ di giacenza media per almeno 7 giorni consecutivi
  • Se superi questa soglia, paghi il 26% su tutte le plusvalenze
  • Dal 2023 c’è anche un’imposta patrimoniale del 0,2% (come l’IVAFE)

🎁 Bonus e promozioni broker

I bonus ricevuti dai broker (es. “Deposita 100€ e ricevi 50€”) vanno dichiarati nel quadro RL come redditi diversi e tassati al 26%.

📊 Copy Trading e Social Trading

Se copi altri trader, i profitti che realizzi sono comunque plusvalenze normali da dichiarare nel quadro RT. Gli eventuali compensi che ricevi come trader copiato vanno invece nel quadro RL.

❓ Domande frequenti

Devo dichiarare anche se ho solo perdite?

Sì, è fondamentale. Se non dichiari le minusvalenze, non potrai utilizzarle per compensare profitti nei 4 anni successivi. Inoltre, il quadro RW è sempre obbligatorio per i conti esteri.

Cosa succede se non dichiaro?

Le sanzioni sono pesanti: dal 120% al 240% delle imposte non pagate per omessa dichiarazione dei redditi, più sanzioni dal 3% al 15% per omesso monitoraggio fiscale (quadro RW). Nei casi gravi si può arrivare a sanzioni penali.

L’Agenzia delle Entrate può scoprirlo?

Sì, facilmente. Grazie agli accordi internazionali di scambio automatico di informazioni (CRS), i broker esteri comunicano i dati dei conti all’Agenzia delle Entrate italiana. È solo questione di tempo.

Posso usare il 730 invece del modello Redditi?

Dal 2025 è possibile includere alcuni quadri (M, T) nel 730. Tuttavia, se hai conti esteri devi comunque presentare il modello Redditi PF aggiuntivo per i quadri RW, RT e RM.

E se ho sbagliato la dichiarazione degli anni scorsi?

Puoi rimediare con il ravvedimento operoso, pagando le imposte dovute più sanzioni ridotte e interessi. Prima lo fai, meno paghi. Un commercialista specializzato può aiutarti.

🎯 Conclusioni: i miei consigli finali

Dopo anni di esperienza nella dichiarazione dei redditi da trading, questi sono i miei consigli:

  1. Non sottovalutare la dichiarazione. È un obbligo serio con sanzioni pesanti. Vale la pena farlo bene.
  2. Tieni traccia di tutto durante l’anno. Non aspettare marzo per cercare di ricostruire le operazioni. Salva gli estratti conto periodicamente.
  3. Dichiara sempre le minusvalenze. Anche se non devi pagare tasse, potrai recuperare quelle perdite nei 4 anni successivi.
  4. Considera un servizio specializzato. 200€ all’anno ti fanno risparmiare tempo, stress e riducono il rischio di errori che potrebbero costarti molto di più.
  5. Non procrastinare. Inizia a raccogliere i documenti a gennaio, non aspettare giugno quando è tutto di corsa.
  6. Accantona le tasse. Durante l’anno, metti da parte circa il 26-27% dei tuoi profitti netti in un conto separato. Così non ti ritrovi senza liquidità quando devi pagare.

Ricorda: dichiarare correttamente i guadagni da trading non è solo un obbligo legale, ma anche un modo per dormire sonni tranquilli e ottimizzare la tua situazione fiscale negli anni. La trasparenza fiscale è sempre la scelta migliore 💪

Disclaimer: Questo articolo ha scopo puramente informativo ed educativo. Non costituisce consulenza fiscale personalizzata. La normativa fiscale può cambiare nel tempo. Per la tua situazione specifica, consulta sempre un commercialista o consulente fiscale qualificato ed esperto in fiscalità del trading.

I contenuti di questo articolo hanno scopo puramente informativo ed educativo e non costituiscono in alcun modo una consulenza personalizzata sugli investimenti o una raccomandazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari.

Gli investimenti comportano rischi, inclusa la perdita totale o parziale del capitale investito. Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri.

Prima di prendere qualsiasi decisione di investimento, effettua sempre le tue ricerche e, se necessario, consulta un consulente finanziario professionista indipendente.

Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate a gennaio 2025 e potrebbero subire modifiche. Verifica sempre le condizioni attuali sui siti ufficiali dei broker.



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